Michele Carpignano

Biografia

Michele è nato a Palagianello dove attualmente vive, il 24 settembre 1958.
Sin dalla più tenera età sente istintivamente il richiamo dell’arte. Dopo la terza media si iscrive al liceo artistico di Taranto, ma la frequenta per pochi anni, convinto che i canoni scolastici rappresentino un limite delle sue capacità creative. Appena ventenne organizza nel paese natio le prime mostre personali di pittura che gli meritano entusiastici apprezzamenti e lo incoraggiano a proseguire nella sua attività pittorica. L’ispirazione dell’artista tarantino gli viene dall’ambiente che lo circonda: le vecchie case contadine, candide di calcina, la campagna avara in cui domina incontrastato il secolare ulivo, i millenari abituri dei primi abitanti di Palagianello scavati nella roccia calcarea della Gravina.

Si può così confermare che l’arte del Carpignano si innerva e trae linfa sanguigna dalle zolle riarse del paesaggio agreste al fine di trasformare gli elementi della realtà in un personale schema unitario, vivido e concluso. I personaggi preferiti sono gli uomini dalle facce riarse e dalle braccia nodose, le donne volitive che non disdegnano il sacrificio per migliorare le condizioni di vita e per liberarsi da secoli di avvilente servaggio, qualche nudo pudicamente rappresentato dove pare che le sensazioni più delicate si fondano lievemente agli ideali della bellezza e della spiritualità. I mondo degli avi e il loro habitat, reso vivo del paesaggio trogloditico, misero ma nello stesso tempo affascinante, ingentilito dalle chiese rupestri sulle cui pareti campeggiano ieratiche le figure del Cristo Pantocratore, della Teotocos Madre di Dio, dei Santi protettori, frutto dell’arte pittorica di ignoti artisti bizzantineggianti che hanno operato in Palagianello dall’Alto Medioevo al XVI secolo. Ecco perché la pittura del Carpignano oltre che sulla tela si cimenta nell’affresco che, appunto, si ispira alle sacre immagini delle icone lasciateci dai nostri antenati.

A parte alcuni dipinti dove il colore, succoso e robusto, fa agire impulsi complessi, tutta la produzione di Michele Carpignano è limpidamente, sapientemente articolata su pochissimi colori, in un aereo rapporto che non è soltanto figurativo, ma essenzialmente poetico. Sono lì intorno a lui a permettergli di definire un particolare campestre o a sottolineare attimi di vita con tocchi chiari e tersi. Essi sono l’inizio di un discorso dove regna una luminosità dolce e serena che può suscitare vibrazioni di malinconia su muri corrosi dal tempo, sulla pelle antica di un anziano contadino o su quella delicata di una fanciulla che può anche essere, ed è, partecipazione profonda e sentita dell’autore per la natura e la vita.

Con questa pittura molto intima egli fa vibrare lievemente la corda del sentimento, camminando in un paesaggio idillico o contemplando, in silenzio, una cappella bianca nel sole. Il sole come luce ha raccontare, un sogno che si materializza, compagno di tutte le cose e del cielo; ad assegnare valori di spazio e di colore al fine di evidenziare l’intensa situazione emotiva e sentimentale dell’artista.

Nel corso della carriera artistica il Carpignano ha effettuato mostre sparse nel mondo. Attualmente collabora anche con il programma GEO E GEO donandogli come sfondo scenografico le sue opere.

LO

SCULTORE

DELLA

PITTURA